EMERGENCY

No Fear: gestire il panico

Qual’è il comportamento umano in caso di emergenza?

Il cervello risponde al pericolo in tempi diversi:

  • Se dispone di uno schema routinario adeguato all’evento, l’emissione della risposta pertinente è immediata: 100 millisecondi;
  • Se dispone di più risposte attuabili: 1-2 secondi per scegliere tra le alternative;
  • Se non dispone di nessuna risposta appropriata, questa dovrà essere creata dal Sistema Attenzionale di Supervisione: 8-10 sec. in condizioni ottimali, molto di più in situazione di pericolo.

Quando la persona non possiede nessuno schema di comportamento pre-appreso e il suo Sistema Attenzionale di Supervisione non riesce a generarne uno nuovo rapidamente, si instaurano reazioni disfunzionali legate alle emozioni. Insorgono emozioni quali l’ANSIA, la PAURA e il PANICO: reazioni normali ad eventi critici ma che incidono negativamente sulle nostre modalità e capacità decisionali, risposte inappropriate e comportamenti irrazionali e stereotipati. Secondo i modelli teorici classici, quando sentono minacciata la propria vita, gli individui mettono in atto azioni di:

  • fronteggiamento
  • evitamento
  • congelamento
Quali criticità si possono riscontrare durante l’emergenza legate ai fattori comportamentali?

  1. La nostra reazione all’evento critico (sappiamo cosa aspettarci? Come reagiremo?)
  2. La reazione di chi ci è intorno che può compromettere le procedure di esodo e di salvataggio.
  3. Quanto può incidere una formazione specifica che aiuta a mettere a punto uno schema routinario?

No Fear…l’importante è allenarsi, allenarsi ed allenarsi. Questa è infatti una vera e propria Operazione «No Last Minute».

Image