EMERGENCY

LE FASI DEL PROGETTO

Il progetto formativo della Operazione No Last Minute è suddiviso in 3 fasi ed in ogni fase sono previste specifiche simulazioni:

1.
Analisi e verifica dell’esistente - Simulare per:
  • Fotografare il modello operativo che riproduca la realtà locale, le procedure operative esistenti per individuare i punti di miglioramento
2.
Condividere le procedure del Piano di emergenza - Simulare per:
  • Valutare l’entità del rischio, le possibili conseguenze e le relative difficoltà operative
3.
Informare/formare/addestrare le squadre - Simulare per:
  • Addestrare alla comunicazione, al coordinamento e alla leadership decisionale

Le simulazioni

È importante riprodurre la realtà locale e le proprie procedure operative per consentire di analizzare meglio la propria organizzazione, individuare spunti di miglioramento ed ottimizzare la formazione e l’addestramento del personale.

Per le simulazioni vengono utilizzate apposite lavagne sulle quali poi, a seconda dello scenario che si vuole analizzare, viene ripercorso (attraverso l’utilizzo di stickers), il flusso comunicativo previsto dall’attuale piano di emergenza.

Image
SCENARIO
Image
PLANIMETRIA
Image
DISPOSITIVI
Image
ADDETTI
Image
SOCCORSI
 

Se la simulazione coinvolge gli addetti al pronto soccorso, per loro ci sono a disposizione stickers dedicati alle varie patologie possibili e alle attrezzature idonee al soccorso e alle varie fasi rappresentate dalla catena dei soccorsi.

La simulazione viene costruita come un “Role playing” in tempo reale in cui i partecipanti decidono le varie azioni che vengono rappresentate sulle lavagne ove interagiscono i vari simboli che raffigurano le procedure, le risorse umane e i materiali messi in gioco. Un continuo susseguirsi di briefing e debriefing permette agli istruttori di fornire ai partecipanti un concreto feed-back per rivalutare il proprio operato e identificare gli eventuali punti di debolezza su cui concentrare i successivi passaggi formativi.

È così possibile prepararsi a gestire le possibili emergenze prefigurandosi gli scenari più probabili, dando vita alla Operazione «No Last Minute».